Quando si tocca il FONDO

21.12.2017

Se provi dolore piangi, se provi inquietudine resisti, se sei solo ti ci abitui. E attendi che passi, giorni, mesi e anni. La sensazione che provi e insopportabile ma passerà, te lo ripeti incessantemente perché ci credi davvero. Non riesci a credere di meritare tanta sofferenza e quando la provi credi di essere al limite. 

Ma poi arriva il momento che oltrepassi anche quel limite, provi ancora più dolore, ti sei abituato all'inquietudine e la solitudine è l'unica cosa che riesci a sopportare.

Ti isoli perché ti senti a disagio a fingere di stare bene davanti alla gente, non riesci più a sorridere a comando perché ti sembra di tradire te stesso. Osservi le persone attorno a te chiedendoti se sono loro a non rendersi conto della tua silenziosa sofferenza o se sei tu ad essere un grande attore.

Ti meravigli di quanto il tuo corpo riesca a fingere da muro tra te e gli altri.

Senti un peso dentro di te, un enorme macigno che ti porta giu mentre smani e ti aggrappi ad una carezza o ad un sorriso per sentirti meglio. Inizi ad essere più sensibile, i gesti altrui iniziano a prenderti nel profondo belli o brutti che siano. Un atto di gentilezza e come una boa in mezzo all'oceano; ti ci aggrappi con tutta la forza che possiedi perché hai paura di lasciarlo andare e affogare. Ti rendi poi conto che non basta.

Hai bisogno di amore, di qualcuno che si accorga che stai morendo dentro e speri che ti abbracci forte. Hai perso le forze e speri che qualcuno se ne accorga. Ma non accade niente.

I giorni passano, alcuni più dolorosi di altri, inizi a credere di avere un problema e il dolore è talmente grande da non farti chiudere occhio la notte. Ma ti abitui. Ancora. Ripensi al passato e quel dolore che tanto male ti faceva ora non è altro che un granello di sabbia in mezzo ad una spiaggia grandissima. Perché ciò che provi e la stessa sofferenza che ha scavato un tunnel dentro il tuo petto, facendoti sentire vuoto.

Ti rendi conto che quel limite era soltanto l'inizio.

Smetti di cercare sorrisi e carezze, inizi a bastarti. Stai andando a fondo, hai lasciato quella boa perché morire e l'unica via per smettere di soffrire. Credevi di essere arrivato in fondo ma non e cosi: esso è molto più in basso. Ed ora ci sei arrivato davvero. I piedi lo toccano e sai che nessuno ti aiuterà perché nessuno sa del tuo dolore; nessuna persona crede che tu abbia toccato il fondo.

Improvvisamente ti disconnetti consapevole che è meglio non provare niente per non soffrire. La vita ti passa veloce tra le mani. Chiudi gli occhi e respiri rendendoti conto di essere ancora vivo.  

Non sei morto ma ti senti come tale. Ti arrendi; alla vita, al dolore, alle persone ed a te stesso. Sei morto dentro e nessuno se ne accorge. Di nuovo. Il macigno continua a pesare, il dolore a scavare e la tua vita ad allontanarsi. Hai paura. Paura che succeda come in passato: che il dolore che provi continui senza smettere. Hai paura di tutto e di niente. Vorresti solo essere un'altra persona, senza quei traumi e quelle sofferenze che ti hanno fatto toccare il fondo. Vorresti solo non esistere.

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